In forza del Motu Proprio Summorum Pontificum Cura, promulgato dal Papa Benedetto XVI il 7 luglio del 2007, viene riconosciuto che Nelle parrocchie, in cui esiste stabilmente un gruppo di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica, il parroco accolga volentieri le loro richieste per la celebrazione della Santa Messa secondo il rito del Messale Romano edito nel 1962. Provveda a che il bene di questi fedeli si armonizzi con la cura pastorale ordinaria della parrocchia, sotto la guida del Vescovo a norma del can. 392, evitando la discordia e favorendo l’unità di tutta la Chiesa. SPC Art. 5. § 1.).
Le ragioni per le quali il Papa decise di promulgare questo Motu Proprio vengono da lui spiegate sia nello stesso documento, sia in una lettera di accompagnamento da lui inviata ai Vescovi di tutto il mondo.
Vi è anzitutto la coscienza che una parte dei fedeli si sentiva legata alla tradizione liturgica antica la quale custodiva non poca ricchezza e sensibilità teologica e spirituale; inoltre osserva il Pontefice Non c’è nessuna contraddizione tra l’una e l’altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto. Ovviamente per vivere la piena comunione anche i sacerdoti delle Comunità aderenti all’uso antico non possono, in linea di principio, escludere la celebrazione secondo i libri nuovi. Non sarebbe infatti coerente con il riconoscimento del valore e della santità del nuovo rito l’esclusione totale dello stesso. (lettera ai Vescovi).
(Di Pope_Benedict_XVI_Blessing.jpg: Rvin88derivative work: Jüppsche - Pope_Benedict_XVI_Blessing.jpg, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14930779)
Nella nostra Parrocchia, ogni sabato, alle ore 9.00 viene celebrata dal Parroco la Santa Messa nella forma latina straordinaria. Questo momento intenso di preghiera viene vissuto come una particolare occasione di grazia per celebrare il Sacrificio della Messa con il suggestivo linguaggio del rito antico; in suoi gesti e i suoi silenzi sono ricchezza che stimola partecipazione e contemplazione.
I gesti e le preghiere vengono spiegati nel commento del sacerdote; inoltre viene ogni volta fornito i fedeli un figlietto con la traduzione dei testi, specialmente le letture.
documenti:
Motu Proprio
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/motu_proprio/documents/hf_ben-xvi_motu-proprio_20070707_summorum-pontificum.html
Lettera ai vescovi
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2007/documents/hf_ben-xvi_let_20070707_lettera-vescovi.html
Spiegazione della Messa
https://www.sanpiox.it/archivio/articoli/liturgia/168-semplicissima-spiegazione-della-santa-messa-secondo-il-rito-romano
Motu Proprio Summorum Pontificum sulla "Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970" (7 luglio 2007) | Benedetto XVI
Motu Proprio Summorum Pontificum sulla 'Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970' (7 luglio 2007)