Catechesi per Adulti
Quinto incontro
La Liturgia e i sacramenti: i tempi e gli spazi
1. IL TEMPO
Il tempo è una componente essenziale della vita dell’uomo; già partendo dal suo corpo l’uomo sperimenta il battito del suo cuore, lo sviluppo delle sue membra… tutto parla di un divenire. Il tempo ha una sua dimensione ciclica ravvisabile nella regolarità dei movimenti cosmici: il giorno e la notte, il mese, l’anno. Vi è poi una dimensione lineare del tempo che, senza escludere la ciclicità, tuttavia proprio partendo dai fatti storici sviluppa una tensione tra passato e futuro, registrando alcuni fatti del passato di cui si fa memoria storica nell’oggi, senza bisogno di ipotizzare un continuo ritorno a ciò che è già stato (ad esempio la Pasqua).
- La domenica: alla base dell’esperienza liturgica della Chiesa vi è la Domenica quale giorno della risurrezione; ne troviamo traccia nei NT, dove essa viene chiamata il “primo giorno dopo il Sabato”. E’ il giorno della risurrezione ed in esso i credenti vivono la particolare esperienza della comunità e dell’incontro con il Signore come già i discepoli riuniti nel cenacolo. Ne abbiamo traccia in 1 Cor e nell’Apocalisse oltre che nei Vangeli che narrano della risurrezione. La Domenica è il primo giorno della settimana, ma anche l’ottavo giorno (il primo appunto dopo il Sabato) che mette insieme lo scaturire della vita cristiana dall’evento della Risurrezione (primo giorno) con l’ingresso nella dimensione dell’eternità (ottavo giorno). In una bellissima Lettera apostolica del 31 maggio 1998, dal titolo Dies Domini San Giovanni Paolo II ripercorre il significato della domenica; invito alla sua lettura integrale perché si tratta di un testo di particolare efficacia e densità; qui ne ripercorro semplicemente l’itinerario; la domenica è Giorno del Signore, tempo per ringraziare e lodare Dio che per il suo amore ci ha pensati, voluti e creati fin dall’eternità, dandoci il cosmo come dimora; Giorno di Cristo, che celebra il suo trionfo sulla peccato e sulla morte e apre la sua signoria sulla storia; Giorno della Chiesa, in cui la comunità si ritrova e vive la ragione profonda della sua unità radunata dalla parola di Dio nella Comunione Eucaristica; è Giorno dell’uomo poiché in esso siamo chiamati al riposo alla gioia e alla solidarietà; E’ la cellula fondamentale del senso cristiano del tempo.
- L’anno Liturgico: a partire dalla prima festa della domenica si sono strutturate le altre celebrazioni che vanno a comporre la struttura dell’anno Liturgico; dapprima la Pasqua – desunta dalla celebrazione del calendario ebraico – che ricorda annualmente come la domenica per eccellenza, come dice sant’Atanasio “la grande domenica”. Essa mette assieme il valore naturale e ciclico del tempo (è la domenica che segue il plenilunio successivo all’equinozio di primavera) con quello storico lineare che celebra l’agire divino nella storia dell’uomo.
Pian piano nei secoli si è strutturato l’intero ciclo dell’anno Liturgico così ripartito:
- Tempo di Avvento: (4 settimane che precedono il Natale); fanno memoria del lungo periodo dell’attesa contenuta nel vecchio testamento della nascita di Gesù, ma anche dell’attesa della sua seconda venuta nella gloria alla fine dei tempi (si legge in particolare il profeta Isaia). Dentro questo periodo che termina la mattina del 24 dicembre hanno una particolare valore i giorni dal 17 al 24 dicembre. Il colore liturgico è il viola
- Tempo di Natale: dalla sera del 24 dicembre alla festa del battesimo del Signore. Celebra il mistero dell’Incarnazione; il colore liturgico è il bianco (si leggono in particolare oltre ai vangeli dell’infanzia, le lettere di San Giovanni)
- Tempo di Quaresima: dal mercoledì delle ceneri alla mattina del giovedì santo; è un tempo più propriamente penitenziale per disporci a vivere il mistero della Passione Morte e risurrezione di Gesù. Ricorda i 40 anni di Israele nel deserto come pure i 40 giorni del racconto delle tentazioni di Gesù. (Si legge in particolare il libro dell’Esodo) Comprende la Domenica delle palme e i primi tre giorni della Settimana santa; il colore liturgico è il viola.
- Triduo pasquale: dal pomeriggio del giovedì santo alla domenica di Pasqua. Celebra l’Evento della Pasqua di Gesù ripercorrendo i vari momenti della sua Passione.
- Tempo Pasquale. E’ il tempo della risurrezione e dell’accoglienza dei doni del risorto da parte della Chiesa (si leggono soprattutto gli atti degli apostoli), esso culmina con la Pentecoste, con il dono dello Spirito Santo. Il colore liturgico è il bianco.
- Tempo ordinario: E’ il tempo della speranza; sono 34 domeniche che accompagnano la vita quotidiana della Chiesa accompagnandola con la lettura della Parola di Dio e la celebrazione dei divini misteri. Il Colore liturgico è il verde.
I tempi di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua vengono detti anche “tempi Forti”
Per accompagnare l’anno Liturgico la Chiesa utilizza la Parola di Dio in modo da garantirne una lettura continua e completa secondo de cicli; per le domeniche e le feste le letture si alternano in un ciclo triennale: A (con lettura del Vangelo di Matteo, B (con lettura del vangelo di Marco), C (con lettura del vangelo di Luca). Nelle celebrazioni feriali del tempo ordinario con un ciclo biennale, anno Pari (II) e anno dispari (I). Le ferie dei tempi forti hanno un ciclo unico.
- Il santorale: Lungo il corso dell’anno la Chiesa celebra le feste dei santi, esse si inseriscono nel grande disegno della redenzione
La Liturgia delle ore: la Chiesa ogni giorno celebra la forma più lata della sua preghiera nel Sacrificio della Santa Messa tuttavia la preghiera della Chiesa si eleva a Dio nelle varie ore del giorno secondo una formulazione ben precisa che fa si che tutta la chiesa si unisca in un’unica lode da un confine all’altro della terra:
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Lodi Mattutine: celebrazione della luce e della risurrezione, sono l’inizio del nuovo giorno con la richiesta che esso sia animato da un vivo desiderio di santità e preservato dal male.
- Ora Media: sono le ore intermedie del giorno (terza – 9 del mattino – sesta – le 12 – nona - le 15).
- Ufficio di Lettura: liberamente collocato nella giornata dedicata all’ascolto.
- Vespri: è la celebrazione del tramonto del sole invocando la protezione divina sulla conclusione delle attività umane.
- Compieta: celebra la conclusione della giornata e l’affidamento delle membra al risposo.
2. GLI SPAZI
Alla Samaritana che chiede dove si dà culto a Dio Gesù risponde che né su questo monte né altrove si dà culto a Dio perché Dio è spirito e a lui si dà culto in spirito e verità; il vero tempio di Dio è quello fatto dalle pietre vive che siamo noi.Tuttavia nel corso del tempo si sono costruiti dei luoghi di culto che hanno la funzione simbolica di rappresentare questa realtà invisibile, essi sono dedicati al Padre con rito solenne.Le Chiese custodiscono l’Eucaristia e con la loro struttura e la disposizione dei vari elementi guidano il popolo ad una lode sempre più vera e costituiscono fonte permanete di catechesi.
- La Porta: indica il passaggio dalla realtà del mondo allo spazio dell’incontro con Dio, dal rumore al silenzio, dalle chiacchiere alla Parola. E’ anche immagine del nostro ingresso nella gloria.
- Il Fonte: presso la porta della Chiesa è il luogo dell’amministrazione del Battesimo, ci ricorda il primo sacramento che ci ha inseriti in Cristo.
- La Croce e l’Altare, nel presbiterio sono il luogo del sacrificio (thusiasterion) da cui scaturiscono per noi i doni pasquali
- Il Tabernacolo: è il luogo della custodia dell’Eucaristia ove sostare in preghiera ed adorazione
- L’Ambone: è il luogo dove si proclama al parola di Dio